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ERA MIO PADRE

Nacqui l’ultimo
mese dell’anno.
Uno sciame
turbolento
riempiva la casa
c’era gioia   ansia.
Le braccia forti
di mio padre erano
la mia sicurezza.
Taciturno come un albero
era il fiume
che fecondava  le terre.
Era la voce profonda
della casa.
Era la povertà
dei lunghi inverni…
il silenzio delle notti
il braciere dell’infanzia.
Era trovarti a casa
ad aspettarmi.
Era il calore forte
d’un amore infinito.

Mirella   Narducci

Published inpoesie

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