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EVANESCENZE

Aspettavo il treno
e il suo raglio
alle lisce braccia di metallo.
Al tuo ritorno
la mia testa avrebbe
smesso di volare lontano.
Il cuore troppo pesante
piange per le ferite
e le amare delusioni.
A un passo dalle rotaie
tra polvere e miraggi
l’ampio sorriso
ti cavalcava il viso.
Forte e vicino
il fischio del treno
spezzò l’ incantesimo
un’ ampia folata di vento
fece ondeggiare il grano
impazzito….
Tutto era finito.

Mirella Narducci

Published inpoesie

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