Skip to content

IL CONVENTO

( storia di 60 minuti) che ci rivelò come riconoscere la fede.

Un giorno…giornata indimenticabile, felici passeggiavamo in montagna io e la mia amica Adele. Avevamo una meta quella di un vecchio monastero in disuso dove una sua parente aveva trascorso la sua vita. Dovevamo aspettarci delle rovine da quello che un tempo era stato un bellissimo luogo. Ci avviammo verso un alto colle tra felci e rami torti, un sentiero stropicciato e frettoloso conduceva i nostri passi alla soglia dimessa del vecchio convento. L’uscio era accostato ci invitava ad entrare si apriva ai nostri occhi quello che un tempo era un orto. Sassi, buche radici secche piante squarciate che videro giorni gioiosi e mani amorevoli. Un quieto e silenzioso chiostro veniva lambito da una leggera brezza che odorava di rosmarino, mentre un folto fogliame scomposto nascondeva rovine che avevano custodito anime pie, suore dalle vesti fruscianti che lievi salivano e scendevano scale. Nel lungo corridoio cellette buie come perle di un rosario si affiancavano ora vuote e deserte. In quel mistico silenzio sembrava udire un sussurrar di preghiere. Lo spirito del bene aleggiava nel vecchio monastero dove mogli di Cristo penitenti con mani di cera avevano fatto dono della loro vita. Fra vecchie croci nella tristezza dell’abbandono s’alzò il canto di un usignolo, un saluto di pace che ci regalò una felicità interiore che ancora oggi sento fortissima.

Mirella Narducci

Published inracconti

Be First to Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vai alla barra degli strumenti