Mia dolce e crudele notte
ti aspettavo.
Mio triste incantesimo che mi rapisci
e mi conduci in aliene contrade dove i pensieri
come dardi infuocati
mi trafiggono il corpo e la mente.
Ferite che non si chiudono
bagnate da pensieri che non dissetano
fatti di sguardi e di parole
che si disperdono nel vento.
Confusa
colpita
impazzita
soffoco un grido che muore
nel tuo letto di stelle.
Mirella Narducci
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