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CHE AFFANNO QUESTA UMANITA’

Non posso restare chiusa
nel pentagramma
le cinque righe
mi soffocano.
Faccio discorsi
allo specchio
ammutinati colloqui
dove c’è un’altra me.
Provo a navigare
in segreti passaggi
in mappe matrigne
fino ad approdare
alla fonda dei pensieri.
Le note aprono
le porte della fantasia…
intreccio i ricordi
che fioriscono
nel giardino dei sogni…
mentre il vento disperde
la musica dolce dell’anima.

Mirella  Narducci

Published inpoesie

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