In cima… le malghe.
Mandrie accovacciate sui prati
mezze deste e mezze addormentate
con i loro grandi corpi di pietra
un po’ rovesciati sul fianco
ruminano e sembrano pregare.
Bucoliche immagini
prati verdi e bruni, gialli, violetti.
Selve incantate di antichi larici
adagiate su pendii di smeraldo.
Fiori, cristalli bianchi e violacei
a cornice del torrente che nel bosco
salta e zampilla di roccia in roccia
come un gran pettine d’argento.
Tra le chiome folte degli alberi
cadevo in ginocchio allargando
le braccia, umile davanti
alla rigogliosa natura.
Povera mi ritrovai a mendicare
quel fiore scarlatto che esisteva solo
perché mano mai lo colse.
Silenzio in quel verde….
i pensieri erano poco più
che fioche candele
nel grande chiarore del sole.
Ero parte del creato
mi sentivo esplodere il cuore!
Mirella Narducci
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